TALK

CALABRIA ASSOLUTO IMPERFETTO

Milano, Design Week 2024 presso eFM.

Promossa da ADI Delegazione Calabria, una riflessione corale su come il design può interpretare le istanze di innovazione di una regione complessa che vuole ridefinire il proprio valore.
Ripartire dal progetto e dalla capacità strategica del design di costruire visioni e percorsi virtuosi a vantaggio del territorio, delle imprese e delle comunità.

Per questo talk ho delineato i contenuti concettuali, redatto il copy, coordinato il gruppo di lavoro e moderato il talk.

Assoluto e Imperfetto.  Contraddizione o proficua relazione? Da un lato l’Assoluto di un territorio che gode di straordinarie caratteristiche geografiche e ambientali,  testimone di una storia lunga e gloriosa. L’assoluto delle “regole” naturali che in passato hanno nutrito gli elementi umani della Calabria,  tradotte nella sapienza artigianale di manufatti densi di umanità e cultura popolare e che recano traccia dei lasciti preziosi di presenze antiche e ma ancora vive. Dall’altro l’Imperfetto di una regione che ha subito un vero e proprio assalto, che rischia di cancellare il legame con il territorio e la sua storia. Una crescente perdita d’identità che ha determinato l’incapacità di mettere a sistema le sue caratteristiche uniche e  trasformarle  in nuove possibilità per territori, comunità,  imprese e progettisti.

La Calabria sembra essere un ossimoro slegato che aspetta di essere totalmente ripensato. E se tra l’Assoluto e l’Imperfetto ci fosse invece una proficua relazione? Se l’Imperfezione fosse una qualità che non esprime una mancanza ma la discontinuità, l’emergere di una frattura, un interstizio pieno di fascino e di possibilità?

Pur identificandosi in due forze tensive opposte, l’Assoluto e l’Imperfetto risultano dunque complementari nella loro contraddizione, definiscono una parte di qualcosa che non si è ancora pienamente compiuto; processo, sviluppo, crescita verso l’ autodefinizione.

Cosa significa progettare per la Calabria? Significa avere a che fare con una dimenticanza storica, economica, politica, sociale; significa studiare quegli interstizi, quei calchi vuoti nel territorio, per risanare la relazione fra uomo e natura; significa riconsiderare in senso propositivo il tema della marginalità; significa trovare  la strada giusta per delineare un sistema territoriale  identitario, forte, riconoscibile e adeguatamente comunicato. 

Certo non pensiamo di ristabilire quella primordiale relazione tra uomo e natura, ma crediamo che sia possibile una nuova forma, in cui la triadica relazione uomo-ambiente-cultura assuma un ruolo centrale e acquisisca forza propulsiva attraverso il design, in tutte le sue contemporanee declinazioni.

Nel rispondere al tema della design week 2024 “Materia Naturale”, ci proponiamo dunque di raccontare l’emergere di questa nuova forma imperfetta e assoluta, attraverso la messa in mostra della materia incontaminata e di quella stessa materia manipolata consapevolmente dai designer e dalle aziende che verranno ospitati durante l’evento.

Abbiamo individuato tre aree di progetto che rispecchiano tre istanze della relazione uomo- ambiente-cultura: area prodotto (relazione uomo-oggetto), area architettura (ambiente-architettura), area identità visiva e narrazione “sistemica” (cultura). Abbiamo chiamato a testimonianza quelle realtà (aziende, designers e iniziative culturali legate al territorio) che, traducendo e innovando la tradizione, sono riuscite a costituire esempi virtuosi.

Interventi:

Gruppo di lavoro e contributi scientifici:

  • Francesco Alati
  • Michelangelo Brugnano
  • Salvatore Greco
  • Andrea Zito.

Video credits:

  • Antonio Greco (voce)
  • Mattia Melia (riprese video)
  • Andrea Zito (visual design)

In foto: Luciano Galimberti (Presidente ADI) e GiusiBuono